Rubrica per Genitori 6 – Da dove vieni e dove vai

Vorresti dirmi di grazia quale strada prendere per uscire di qui?”

“Dipende soprattutto da dove vuoi andare” disse il Gatto.

“Non m’importa molto…” disse Alice.

“Allora non importa che strada prendi” disse il Gatto.

“…purché arrivi in qualche posto” aggiunse Alice a mo’ di spiegazione.

“Ah, per questo stai pur tranquilla” disse il Gatto, “basta che non ti fermi prima.”

Spesso la domanda che ci facciamo più di tutte davanti ai nostri figli nei momenti di crisi è “cosa devo fare con lui?”. Pensiamo ai comportamenti o alle frasi da dire, studiamo libri sulla genitorialitá che ci consentano di mettere qualcosa nel cassetto del “cosa fare” e quali medicine per colmare ogni ferita o turbamento emotivo. E se quel cassetto fosse vuoto o avesse consigli che vanno in troppe direzioni diverse? Ci sentiremmo proprio come Alice con la sua domanda: “quale strada prendere per uscire di qui?” 

Ma da dove vogliamo uscire? Dall’allarme che si attiva di fronte all’incertezza o dalla paura di sbagliare o di non avere il controllo come genitore? 

Il Gatto è lì pronto ad aiutarci ad allargare lo sguardo: dipende soprattutto da dove vuoi andare

Forse ci sta chiedendo di aprire prima un altro cassetto, che non è sul fare ma sul tipo di genitore che vorrei essere in questo momento per mio figlio.

1) Non ho una direzione – Non m’importa molto. 

Se non ho una direzione come genitore mi posso far trascinare dagli eventi e dall’emotività mia e di mio figlio in modo passivo subendo la “vita da genitore” rimanendo in allerta di fronte alle emergenze, cercando solo di resistere alla fatica col rischio di sentirmi spento, invece che vivere e godere della bellezza di questo misterioso viaggio. Allora che importa quale strada scelgo, in qualche posto arriverò, basta che non mi fermi prima e mio figlio in qualche modo crescerà, basta non lamentarsi se il posto dove si è arrivati non ci piace, perché semplicemente non lo abbiamo scelto. 

Il gatto non dà soluzioni, non apre cassetti, la sua saggezza aiuta Alice a stare sulla domanda: 

Dove vorresti andare? 

2) Ho una direzione ma con poca coerenza o costanza.

Quando arriviamo a scegliere una direzione possiamo incontrare degli ostacoli lungo il percorso, rischiando di perderci per strada: in questo momento voglio essere un genitore così, insegnare a mio figlio questo, anche se io non riesco a farlo, ma devo rinunciare a (al controllo su di lui, alla comodità, a lasciare che sia o faccia ciò che non mi piace).

Per seguire una direzione ci vuole coraggio: il coraggio di rinunciare ad altro, la capacità di capire se abbiamo le energie per intraprendere quel percorso, il coraggio di fermarsi se si è stanchi, di trovare le risorse che danno nutrimento per mantenere costante lo sguardo sulla direzione scelta, il coraggio di perdonarsi quando ci si sente persi e ripartire dalla domanda che ci ha fatto fare quella scelta: dove vorresti andare?

Se i figli ci vedono aprire e riempire solo il cassetto del “fare” loro impareranno che nella vita quello è il cassetto importante. Facilmente loro stessi potranno ritrovarsi più volte come Alice davanti a un bivio pieno di direzioni e cercare la strada da prendere per uscire in fretta da quel momento di confusione e incertezza, magari senza interesse per la destinazione. Aiutiamoli ad avere fiducia nella loro capacità di esplorare e inseguire ciò che per loro ha valore nella vita.

Se fossi in te, non curerei troppo la pianta. Quelle attenzioni premurose potrebbero danneggiarla. Smetti di zappare e lascia riposare il terreno e aspetta che sia secco prima di bagnarlo. La foglia trova da sola la propria direzione; …dalle la possibilità di cercare il sole per conto suo. Troppi stimoli e una tenerezza troppo assillante arrestano la crescita. Dobbiamo imparare a lasciare sole le cose che amiamo.

(I wouldn’t coax the plant if i were you. Such watchful nursing may do it harm. Let the soil rest from so much digging. And wait until it’s dry before you water it. The leaf’s inclined to find its own direction; give a chance to seek the sunlight for itself. Much growth is stunted by too careful prodding, too eager tenderness. The things we love we have to learn to leave alone.

Naomi Long Magdet

INTENZIONE

  • provare a rispondere alla domanda del Gatto: che genitore voglio “provare” a essere in questo periodo, considerando le mie energie e le risorse che ho intorno? (Un genitore coerente, aperto, sorridente, che da fiducia, affettuoso, fermo, presente)
  • provare a lasciare mio figlio davanti alle proprie domande che non hanno risposta e allenarmi a far sentire solo la mia presenza come se fossi il Gatto.
  • provare a essere meno premuroso e lasciar riposare il terreno aspettando che sia secco, aiutare mio figlio ad avere la capacità di ascoltare i suoi bisogni perché crescendo possa imparare a chiedere dell’acqua, prima che io intervenga a bagnarlo. 

LEGGI L’INTRODUZIONE ALLA RUBRICA “UN PASSO PER VOLTA” QUI

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Questo percorso di lettura del MeP rivolto ai genitori è curato da Stefania Comerci, Socio Fondatore del MeP di Milano.

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